Il mondo tace di fronte a queste atrocità
e il Papa prega per i clandestini nei centri accoglienza
Continua la strage di cristiani in Medio Oriente. Come riporta l’agenzia israeliana, in lingua francese, Alyaexpress-News, lo scorso lunedì membri dell’Esercito libero siriano hanno attaccato il villaggio l’al-Duvair, a maggioranza cristiana, situato alla periferia di Homs. E’ stato un massacro di civili, tra cui donne e bambini, prima dell’intervento dell’esercito del presidente siriano Bashar al-Assad.
Questo attacco avviene dopo intensi combattimenti nella città di al-Qusseir, questo fine settimana, dove le forze di Bashar al-Assad hanno inflitto pesanti perdite ai ribelli.
I cadaveri sono stati rinvenuti in due distinte fosse comuni nella città di Sadad. Nel complesso, i civili cristiani uccisi nella cittadina di l’al-Duvair a metà strada fra Homs e Damasco sono 45.
Secondo testimoni oculari, i civili sono stati uccisi dai miliziani delle bande di “Al- Nusra” e “Daash” mentre cercavano di fuggire o di mettersi in salvo. La città è stata totalmente distrutta e saccheggiata. La chiesa di San Teodoro, profanata.
Sadad è un antico villaggio siriaco - l’antica etnia cristiana non araba - risalente al 2000 a. C., situato nella regione del Qalamoon, a nord di Damasco era abitato da 15mila persone.
“In città – dichiara l’arcivescovo – mancano del tutto elettricità, acqua e telefono. Tutte le case di Sadad sono state derubate, e le proprietà saccheggiate. Le chiese sono danneggiate e dissacrate, private di libri antichi e arredi preziosi, imbrattate di scritte contro il cristianesimo. Le scuole, gli edifici governativi, gli edifici comunali sono distrutti, insieme con l’ufficio postale, l’ospedale e la clinica. Ai bambini di Sadad è stato rubato il futuro. Molte case non potranno nemmeno essere ricostruite”.
“Quanto accaduto a Sadad - afferma Selwanos Boutros Alnemeh - è il più grande massacro dei cristiani in Siria e il secondo in tutto il Medio Oriente, dopo quello nella Chiesa di Nostra Signora della Salvezza in Iraq, nel 2010”.
L’Arcivescovo Selwanos Boutros Alnemeh conclude: “Abbiamo gridato soccorso al mondo ma nessuno ci ha ascoltati. Dov’è la coscienza cristiana? Dov’è la coscienza umana ? Dove sono i miei fratelli? Penso a tutte le persone sofferenti, oggi nel lutto e nel disagio: ho un nodo alla gola e mi piange il cuore per quanto è successo nella mia arcidiocesi. Quale sarà il nostro futuro? Chiediamo a tutti di pregare per noi”.
E la nostra marina militare accoglie giuliva i massacratori di questa gente. Sono infatti gli islamici, e non a caso, quelli che si imbarcano per l’Europa.
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